Leishmaniosi canina e immunoterapia

La leishmaniosi canina è ormai diventata una malattia endemica su tutto il territorio italiano ed è oggi sempre più al centro della ricerca scientifica vista la sua importanza clinica e zoonosica.
Tra le nuove possibilità di trattamento e prevenzione della leishmaniosi canina rientra l’immunoterapia.
Vediamo di cosa si tratta.

Leishmaniosi canina

La leishmaniosi canina è una malattia parassitaria dovuta a Leishmania infantum, trasmesso da un insetto vettore, il flebotomo (pappatacio).

In base alla risposta immunitaria dell’ospite, si può manifestare come:

  • infezione subclinica
  • malattia autolimitante
  • malattia grave e non autolimitante.

La leishmaniosi è caratterizzata da sintomi spesso aspecifici che possono spaziare da lesioni cutanee di vario tipo (dermatite, perdita di pelo, ipercheratosi, noduli sottocutanei, forme ulcerative, crescita eccessiva delle unghie), lesioni oculari, poliartrite fino a forme viscerali a seconda degli organi colpiti (aumento dei linfonodi, ingrossamento di fegato e milza, ecc.).

Il trattamento convenzionale della leishmaniosi canina è piuttosto impegnativo e rappresenta una vera sfida, poiché la guarigione parassitologica non si verifica comunemente e le terapie convenzionali attualmente in uso presentano diversi punti di debolezza:

  • reale efficacia
  • tossicità
  • effetti collaterali
  • costi e durata del trattamento
  • rischio di sviluppo di farmaco-resistenza.

Definizione di immunoterapia

L’immunoterapia è un metodo di cura che si basa sulla somministrazione di composti in grado di supportare la normale risposta immunitaria del paziente.

Oggi questo tipo di trattamento si sta rivelando un’arma incoraggiante nei confronti della leishmaniosi canina insieme alle terapie farmacologiche classiche.

È risaputo, infatti, che la leishmaniosi nel cane diventa clinicamente manifesta con sintomi clinici e alterazioni degli esami di laboratorio quando, oltre all’infezione da Leishmania infantum, si verifica un’inadeguata risposta immunitaria verso il parassita da parte del sistema immunitario dell’animale.

Il complesso ruolo del sistema immunitario in corso di leishmaniosi canina

L’ampio spettro di manifestazioni cliniche della leishmaniosi canina è dovuto alla complessa interazione tra il parassita e il sistema immunitario dell’ospite.

L’esito dell’infezione da Leishmania infantum è, infatti, connesso al tipo di risposta immunitaria innescata dal soggetto.
Molto molto semplificando, a seconda del tipo di risposta immunitaria attivata (prevalenza Th1 vs prevalenza Th2) si potrà avere l’eliminazione del parassita e l’assenza di malattia oppure lo sviluppo della stessa e l’aggravamento.

Attualmente non è dato sapere quale tipo di risposta immunitaria attiverà il soggetto e, dunque, se sarà più o meno resistente alla leishmaniosi. Tuttavia si ritiene che fattori genetici giochino un ruolo chiave in tal senso.
Infatti, alcune razze di cane si sono rivelate più sensibili allo sviluppo di leishmaniosi come:

  • Boxer
  • Pastore tedesco
  • Cocker
  • Rottweiler.

Cani esposti, infetti e malati

Quando si parla di leishmania nel cane è fondamentale ai fini del trattamento distinguere fra animali esposti, infetti e malati.

Cani esposti

I cani esposti sono quelli che, dopo l’inoculo dei promastigoti veicolati dal flebotomo, sono riusciti ad eliminare completamente la leishmania.

  • Questi soggetti sono clinicamente sani
  • I test diagnostici diretti sono negativi
  • I test sierologici sono negativi, con titolo anticorpale inferiore a 4 volte il valore soglia del laboratorio di riferimento.

Cani infetti

Questi soggetti non riescono ad eliminare completamente il parassita. Tuttavia, il loro sistema immunitario attiva una risposta che permette al cane di tenere a bada l’infezione e la replicazione di Leishmania infantum.

  • Questi soggetti sono asintomatici
  • I test diagnostici diretti sono positivi
  • I test sierologici possono avere o meno titolo anticorpale inferiore a 4 volte il valore soglia del laboratorio di riferimento.

Cani malati

In questi soggetti la risposta immunitaria è inadeguata e porta allo sviluppo della malattia sistemica.

  • Il cane presenta sintomi clinici e alterazioni degli esami di laboratorio riferibili a leishmaniosi
  • I test diagnostici diretti sono positivi
  • I test sierologici sono positivi con titolo anticorpale superiore a 4 volte il valore soglia del laboratorio di riferimento.

Immunoterapia e leishmania: un aiuto valido in ogni situazione

Come abbiamo detto, l’esito dell’infezione da leishmania dipende in gran parte dalla risposta immunitaria dell’ospite. Dunque, un trattamento in grado di modulare positivamente l’attività del sistema immunitario potrebbe rappresentare una valida arma a disposizione.

I progressi della conoscenza della risposta immunitaria negli ultimi anni hanno portato ad una migliore comprensione della patogenesi della leishmaniosi, consentendo lo sviluppo di nuovi trattamenti basati sull’attivazione del sistema immunitario: l’immunoterapia.

L’immunoterapia non attacca direttamente il patogeno, bensì modula la risposta immunitaria dell’ospite aumentandone la protezione contro gli agenti causali della malattia.

L’immunoterapia comporta l’uso di sostanze o molecole biologiche per modulare le risposte immunitarie con l’intento di ottenere una profilassi o il successo terapeutico.

Dunque, è uno strumento estremamente versatile perché può essere utilizzata in tutti i cani: malati, infetti ed esposti.

Nei cani malati l’immunoterapia supporta le terapie farmacologiche classiche con l’obiettivo di far rientrare la leishmaniosi in uno stadio subclinico (infetto ma non malato), direzionando il sistema immunitario verso una risposta immunologica adeguata ed efficace.

Inoltre, contribuisce a ridurre il rischio di sviluppo di farmaco-resistenza e di ricadute post-terapia.
In questi casi l’immunoterapia può essere impiegata:

  • durante il protocollo leishmanicida, consentendo spesso di poter ridurre il dosaggio dei farmaci convenzionali
  • dopo il trattamento.

Anche i soggetti esposti o infetti asintomatici, che non necessitano del trattamento farmacologico leishmanicida, possono beneficiare dell’immunoterapia.
In questi soggetti l’immunoterapia sostiene in maniera positiva la risposta immunitaria, contribuendo a ridurre il rischio di insorgenza dell’infezione o della malattia.

Immunoterapia: quali composti si utilizzano?

Come abbiamo detto all’inizio, l’immunoterapia è un metodo di cura che si basa sulla somministrazione di composti in grado di supportare la normale risposta immunitaria del paziente.

Questi possono trovarsi sotto forma di vaccini (CaniLeish, Letifend), farmaci (domperidone) oppure integratori alimentari (es. a base di nucleotidi, composto correlato esoso attivo (AHCC) estratto del fungo Shiitake, ecc.) a base di piante e/o funghi medicinali e loro derivati.

È il Medico Veterinario a stabilire quale trattamento sia più adatto per un determinato paziente.

Mai dimenticarsi della prevenzione nei confronti del vettore, il flebotomo

Da tutto quanto finora esposto si comprende perchè la leishmaniosi viene oggi considerata una “malattia del sistema immunitario provocata da un parassita” piuttosto che una semplice malattia parassitaria.
Su questa base agiscono i presidi immunoterapici oggi a disposizione che rendono la prevenzione di questa patologia sempre più una realtà.

Tuttavia, non bisogna dimenticare che, indipendentemente dall’immunoterapia, è fondamentale e necessario prevedere anche l’uso di sostanze repellenti nei confronti del vettore di leishmania ovvero il flebotomo.

Generalmente si consiglia l’uso di prodotti antiparassitari di tipo chimico sotto forma di pipette spot-on, collari e/o spray, eventualmente in abbinamento ad altri prodotti di origine naturale come olio di Neem, oli essenziali ecc.

Tutti questi prodotti, riducendo l’esposizione ai flebotomi, consentono di abbassare ulteriormente il rischio di contrarre l’infezione e sviluppare la malattia. Anche in questo caso, è caldamente consigliato chiedere il parere del proprio Medico Veterinario.


In conclusione...


L’immunoterapia in corso di leishmaniosi canina:

  • si basa sulla somministrazione di composti (vaccini, farmaci, integratori) in grado di supportare la normale risposta immunitaria del paziente
  • può essere utilizzata in tutti i cani: malati, infetti ed esposti
  • non esclude la prevenzione nei confronti del flebotomo che va sempre garantita attraverso l’uso di sostanze insetto-repellenti.

BIBLIOGRAFIA

  • Dall’Ara P, Filipe J, “Leishmaniosi e immunità: le basi per una corretta prevenzione”, in La Settimana Veterinaria, n. 1142, 2020
  • “Immunoterapia per prevenire e trattare la leishmaniosi canina: presente e futuro”, in Supplemento de La Settimana Veterinaria, n. 1286, 2023
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