Il trattamento della leishmaniosi canina è una questione complessa e può comportare sfide significative, ad esempio la gestione dei cristalli di xantina, che rappresentano il principale effetto collaterale della terapia con allopurinolo. In questo articolo esploreremo che cosa sono i cristalli di xantina e perché si formano nei cani con leishmania che assumono questo farmaco. Discuteremo anche l’importanza del monitoraggio veterinario in questi pazienti e delle strategie che possono essere intraprese per prevenire questa complicazione.
Che cos’è la xantina?
La xantina è un prodotto intermedio del metabolismo delle purine. Queste ultime possono essere di natura endogena (cioè prodotte all’interno dell’organismo) oppure assunte con l’alimentazione, in particolare dalla carne.
Nel cane le purine sono principalmente metabolizzate nel fegato, dove vengono trasformate enzimaticamente a xantine e poi a urati. Questi ultimi sono infine degradati ad allantoina, un composto solubile che viene eliminato attraverso le urine.
Perchè si formano i cristalli di xantina?
In alcuni casi, può succedere che il processo metabolico sopra descritto subisca un’alterazione e si verifichi il rilascio nelle urine di prodotti intermedi del catabolismo delle purine, tra cui appunto la xantina, che è una sostanza molto poco solubile, che può portare alla formazione di cristalli (xantinuria) o addirittura veri e propri calcoli.
Perchè i cristalli di xantina sono uno degli effetti collaterali più frequenti della terapia con allopurinolo nei cani con leishmania?
I cani con leishmania in terapia con allopurinolo sono i pazienti in cui è più frequente riscontrare la presenza di cristalli o calcoli di xantina. Questi, infatti, rappresentano il principale effetto collaterale di questa terapia farmacologica.
Come mai? Non è una casualità, bensì c’è una ben precisa spiegazione medico-scientifica. L’allopurinolo si lega all’enzima xantina ossidasi, deputato alla conversione della xantina in acido urico, inibendone l’azione. Ciò determina un accumulo di xantine nelle urine che, come abbiamo già detto prima, sono altamente insolubili e sono in grado di precipitare formando cristalli o addirittura veri e propri calcoli.
Sembra che la durata della terapia con allopurinolo non influenzi la comparsa dei cristalli o calcoli di cantina.
Monitorare attentamente i cani con leishmania che assumono allopurinolo
Poichè i cristalli e calcoli di xantina rappresentano un caratteristico effetto collaterale della terapia con allopurinolo nei cani con leishmania, è opportuno effettuare uno stretto monitoraggio del paziente durante tutto il periodo di trattamento e anche dopo, idealmente ogni 3-6 mesi.
Questo monitoraggio dovrebbe prevedere:
- esame del urine, comprensivo di analisi del sedimento
- esame ecografico dell’apparato urinario.
Poco utile risulta essere l’esame radiografico dell’addome, poichè i calcoli di xantina sono radiotrasparenti, dunque non si vedono nelle radiografie.

Trattamento della xantinuria
Una volta formati, i calcoli di xantina non possono essere disciolti con alcuna terapia medica e/o dietetica. Pertanto, possono essere rimossi soltanto chirurgicamente.
Tuttavia, quando la xantina è presente nelle urine sotto forma di cristalli è ancora possibile intervenire per prevenire la formazione dei calcoli.
In che modo? Attraverso l’adozione di una serie di misure preventive:
- favorire l’aumento del consumo di acqua al fine ridurre il peso specifico urinario e impedire che i cristalli di xantina possano aggregarsi a formare i calcoli
- adottare un dieta a basso contenuto di purine al fine di ridurre la quota di metaboliti da esse originati, tra cui appunto la xantina
- favorire un pH urinario alcalino (tra 7 e 7,5) perchè i calcoli di xantina si formano più facilmente a pH acido
- interrompere la terapia con allopurinolo poichè, è risaputo, che rappresenta il principale fattore causale.

La gestione nutrizionale dei cristalli di xantina: il ruolo del Medico Veterinario nutrizionista
Come abbiamo appena visto, il trattamento dei cristalli di xantina passa principalmente attraverso una corretta gestione nutrizionale. Per questo motivo, il supporto di un Medico Veterinario nutrizionista può essere di grande contributo per una più rapida ed efficace risoluzione del problema. Il Veterinario nutrizionista, infatti, può formulare una dieta ad hoc in base alle necessità, alle esigenze e ai gusti del singolo animale.

Interrompere la somministrazione di allopurinolo
Come abbiamo visto prima, la xantinuria è il principale effetto collaterale della terapia farmacologica con allopurinolo nei cani con leishmania. Dunque, interrompere il trattamento permette di risolvere la formazione della xantina alla radice.
Ma come sopperire all’interruzione dell’allupurinolo in corso di trattamento per leishmania? Con l’immunoterapia, un metodo di cura che si basa sulla somministrazione di composti in grado di supportare la normale risposta immunitaria del paziente, la quale gioca un ruolo chiave nell’insorgenza e nell’evoluzione della patologia.
Tra questi composti ci sono, ad esempio, i nucleotidi e l’AHCC (composto attivo correlato all’esose, estratto dal fungo Shiitake). In alcuni studi scientifici essi si sono dimostrati una valida alternativa all’allopurinolo nel trattamento della leishmaniosi, quando utilizzati in associazione all’antimoniato di meglumina.
Per maggiori informazioni, leggi anche il nostro articolo: “Leishmaniosi canina e immunoterapia”.
In conclusione...
In conclusione, i cristalli di xantina rappresentano un importante effetto collaterale della terapia con allopurinolo nei cani con leishmania. Comprendere la loro formazione e le implicazioni per la salute animale è essenziale per una gestione efficace della malattia. È fondamentale monitorare regolarmente i cani in trattamento e adottare strategie nutrizionali mirate per prevenire la formazione di calcoli. Collaborare con un Medico Veterinario nutrizionista può fare la differenza, poiché un’alimentazione adeguata e una corretta idratazione possono ridurre significativamente il rischio di complicazioni.
BIBLIOGRAFIA
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- Segarra S et al., “Randomized, allopurinol-controlled trial of the effects of dietary nucleotides and active hexose correlated compound in the treatment of canine leishmaniosis”, in Vet Parasitol, 2017
- Segarra S et al., “Prevention of disease progression in Leishmania infant um-infected dogs with dietary nucleotides and active hexose correlated compound”, in Parasit Vectors, 2018
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- Vergnano D, “La gestione nutrizionale dei cristalli di xantina”, in La Settimana Veterinaria, n. 1339, 2024